2 novembre 2011 00:31
Ottimizzare l’installazione di un SSD
Come anticipato in questo post, mi sono deciso a rinverdire il mio notebook vecchio di 2 anni con un SSD (Solid State Drive) di pari capacità all’originale HDD (256 Gb).
Solitamente tendo a prendere i pc configurati come escono di fabbrica visto che si spera che i vari test di compatibilità tra hardware, driver e sistemi operativi se li smazzino loro, ma dato che l’uscita di Windows 8 non è così vicina (tendo a cambiare PC insieme alle major release dell’OS), ho pensato di dare un “turbo” ai mesi che mi separano dal cambio.
La scelta è caduta su un Crucial M4 che nei vari forum/siti è molto ben considerato, ma soprattutto è valso il consiglio dell’amico Roberto che lo aveva appena comprato.
Lo stesso amico mi ha poi convinto (a forza!) a non fare l’errore di “clonare” il vecchio hd tramite qualche programma di image (Acronis, Norton Ghost, ecc) ma di procedere a una installazione da zero di Windows e di tutti i programmi. Il motivo sta essenzialmente nel tirare fuori il massimo delle prestazioni da questi SSD; partire con le partizioni esistenti (quasi sicuramente non “allineate”) e con alcuni parametri non settati correttamente, non è il modo giusto. E poi dopo due anni, si sa, di m… installata che non serve, ce n’è a pacchi e quindi vale la pena spendere un po’ di tempo per una bella ripulita.
Riassumo qui i passi compiuti in questi 2 giorni che mi hanno portato ad una soddisfacente installazione (senza dilungarmi nelle spiegazioni tecniche per le quali c’è Google).
Benchmarking
Per prima cosa, se volete misurare le performance e controllare se quello che state facendo porta a un miglioramento bisogna procurarsi i giusti tools di benchmarking. Il più usato è CrystalDiskMark (alcuni usano AS SSD ma sembra essere obsoleto).
SATA Mode
Dopo l’installazione fisica del drive la prima cosa che ho fatto è stata cambiare nel BIOS la modalità del controller (nel mio caso era IRRT, spesso è IDE); settarlo in AHCI può portare a un notevole miglioramento delle prestazioni (almeno con Crucial). Il problema è che dopo qualche ora di funzionamento i BSOD (Blue Screen of Death) spuntavano come i funghi. La causa sembra essere il driver Microsoft AHCI; installato quello di Intel (Intel Rapid Storage Technology 10.6) tutto sembra funzionare correttamente (almeno dopo un paio di giorni di uso…sgrat!)
Trim
Per verificare che il disco supporti il Trim e che in Win7 sia attivato si può procedure in due modi: al prompt Dos (in Run As Admin) digitare
fsutil behavior query DisableDeleteNotify
se il comando ritorna 0 (zero) il trim è attivo. Oppure usare questo tool gratuito (SSD Life Free) che oltre a questa informazione vi fornirà anche l’aspettative di vita del vostro disco.
Partition alignment
Per verificare se le partizioni (di solito Windows ne crea due, una di recovery e una per l’OS) sono allineate si procede in questo modo: lanciare da Start il comando msinfo32, aprire il ramo Components, Storage, Disk e verificare che i valori di Partition Starting Offset siano divisibili per 4096. Se lo sono (cosa sicura in caso di nuova installazione) l’allineamento è ok
Prefetch, Superfetch, ReadyBoost
Tre features utili con gli HDD ma da disabilitare con gli SSD; innazittutto disabilitare il servizio chiamato SuperFetch (services.msc, cercare il servizio stopparlo e settarlo su Disable). E poi cambiare le tre chiavi di registro presenti in:
HKEY_LOCAL_MACHINE\System\CurrentControlSet\Control\SessionManager\MemoryManagement\PrefetchParameters\
al valore 0 (zero). Le mie erano a 3 (enabled)
Write Back Cache
Assicurarsi che sia attivata; aprire il Device Manager, sotto Disk selezionare il proprio SSD e nel tab Policies verificare che il flag sia selezionato
Disk Defragmenter
Semplicemente non serve. Evitare quindi che si autolanci schedulato (lanciarlo da Start, premere Configure Scheduler e deselezionare Run on a schedule)
Tweak per notebook (Power Management)
Dopo aver fatto quanto sopra, i numeri che ricevevo dal benchmark (soprattutto per le 4k Writes) non erano entusiasmanti (ca. 34 Mb/s); applicando quanto sotto sono riuscito a portarli a quasi 64 (un bel improvement!!). Si tratta di forzare il pc a lavorare con il processore un po’ più “tirato” a discapito ovviamente dell’autonomia e di un leggero aumento della temperatura (nel mio caso in idle sono passato da 47 a 52 gradi).
Per prima cosa ho cambiato questo chiavi da 3 a 4 (e poi Reboot)
HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\Processor HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\Intelppm
Il vero salto è stato però seguendo questo post. Senza dilungarmi a riscrivere i vari passi, si tratta di scegliere il Power Plan (da Start, Power Options) High Performance e di cambiare alcuni valori innalzandoli:
- Proc. performance increase threshold = 30%
- proc. perf. decrease threshold = 85%
- Proc. perf. decrease policy = Ideal
- Proc. idle demote threshold = 85%
- Proc. idle promote threshold = 95% **
- Minimum processor state = 0%
- Proc. performance core parking overutilization Threshold = 95% **
- System cooling policy (no change) = 'active'
- Maximum processor state (no change) = 100%
Potete farlo solo per l’opzione Plugged o anche per Battery. (** 95% è un valore conservativo per il calore e la batteria; per prestazioni ancora maggiori si può provare 99 o 100%).
(Se non vedete quei parametri nel Power Plan, lanciate i comandi descritti qui per abilitarli)
Varie
- Verificate di avere sempre l’ultimo firmware aggiornato dell’SSD
- Lasciate pure il file Pagefile.sys sul SSD (alcuni siti dicono il contrario, ma tanto io non ho 2 dischi)
- Disabilitare Indexing Service ? Controverso…alcuni dicono che con tempi così bassi non serve, altri invece che avere un indice è sempre meglio (e da “esperto” di DB posso confermarlo).
- Disabilitare l’Hibernation ? Serve solo a risparmiare spazio…secondo me è comunque più veloce del boot completo, quindi io non l’ho fatto
- Disabilitare il System Restore ? Altra questione con molta letteratura…alcuni costruttori dicono espressamente di disabilitarlo, ma i vantaggi (se non si corrompe) di averlo in caso di bisogno sono evidenti.
Conclusione
Come ormai anche i sassi sanno, un SSD è l’elemento che può veramente cambiare le prestazioni molto di più di CPU, RAM, ecc. Dover reinstallare tutto è sicuramente un “pain in the ass” ma i tempi per farlo sono notevolmente ridotti (programmi grossi come Visual Studio 10 o Office si installano in tempi almeno di un ordine di grandezza inferiore a prima). Vale quindi la pena di lavorarci un po’ su; aprire Outlook con un pst da una decina di Gb in un paio di secondi non ha prezzo!!