Il blog di Sandro Rizzetto

Thok Mig Bike Test

 

Oggi grazie all'istrionico Vinicio, titolare del favoloso negozio Rush E-Motion Bike di Bressanone (maggiori info sotto), sono stato invitato a testare le e-bike dell'italianissima casa costruttrice piemontese Thok.

Dopo aver letto molte lodi su siti e forum, ero molto curioso di provare quella che viene considerata una delle bici più riuscite a livello di geometria per un uso all-mountain/enduro; senza entrare nei dettagli che si trovano tutti sul loro sito, si tratta di una trail-bike con escursioni 140mm dietro e 150 davanti, esattamente come la ebike Cube che ho usato per tutta la scorsa stagione. Essendo equipaggiata col motore Shimano Steps E8000, ho finalmente potuto  fare un giro "serio" abbastanza per poter fare alcuni confronti con il mio Bosch CX.

Sono stato super fortunato a riuscire ad avere una MIG-R (la versione con componenti migliori rispetto alla "base" MIG già comunque montata molto bene) e oltretutto in taglia S, dimensione che nei bike-test è raro trovare.

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Fatto un egregio setup di SAG dal collaboratore di Thok Jacopo, sono montato in sella e dopo 2 secondi mi sono subito reso conto che è una bici molto corta e "compatta": tra tutte le e-bike che ho provato è stata quella che mi ha dato da subito un feeling da "bici normale, vuoi per il carro corto, per la batteria sapientemente nascosta alla vista, per la compattezza del motore Shimano rispetto all'obbrobrioso Bosch e soprattutto per il peso inferiore di 2 chiletti rispetto alle altre, mi è sembrato veramente di essere in sella ad agile e scattante muscolare.

Partiti in 7 rider per un bel giro intorno alla cittadina di Bressanone, abbiamo cominciato a salire, dapprima sentieri "dolci" per poi incrementare di pendenza e di difficoltà tecnica, affrontando single-trail con tornantini (Spitzkehren) dal fondo non proprio asciutto. A parte un paio di casi dove ho dovuto mettere giù  il piede (anche perché girando quasi sempre da solo o per primo non sono abituato alle "colonne"), devo dire che sono riuscito a salire anche le rampe più impervie, a testimonianza che i 74,5° d Seat tube sono sufficienti per una agile pedalata in salita. Certo mi è capitato più spesso del previsto che la ruota davanti si alzasse  a causa del ridotto chainstay di 450mm, ma stando molto più bassi di sterno sullo stem la cosa si risolve facilmente. La geometria corta, soprattutto di carro, nelle ebike è un po' un coltello a doppia lama: è vero che rende reattiva e giocosa la bici in discesa, ma siccome si affrontano grazie al motore pendenze molto più alte di prima, in salita il rischio alleggerimento dell'anteriore è sempre in agguato.

Non mi è piaciuta molto la Maxxis Rekon (da 2,8" essendo le Thok delle "Plus"), sicuramente tenuta troppo gonfia per i miei standard, ma mi ha ricordato una vecchia Schwalbe Rock Razor che avevo usato, ottima per scorrevolezza, ma appena l'igrometro segna qualche punto di umidità, subito in crisi. La classica accoppiata Maxxis DHF + la DHR II (che la thok monta all'anteriore) a mio avviso avrebbe più senso.

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Alla fine della salita…i neofiti, oltre al sorriso a 32 denti, si meravigliano che anche con l'ebike si faccia fatica e si sudi!

03-IMG_5192A questo punto è iniziata la discesa e la goduria. Come anticipato, bici dal carattere estremamente reattivo e giocoso, che si gira in un fazzoletto, si piega molto facilmente e comunque stabile sul dritto e il veloce; sarà stato l'effetto placebo di sapere che pesa "poco" ma mi sembrava veramente molto più leggera della mia, cosa che mi faceva tentare qualche abbozzo di nose-press o di manual (vanificato dalla "scarsitudine" del rider!).

Molto buoni sia come potenza che come modulabilità  i freni Shimano XT a "soli 2 pistoni" (è appena uscito il modello a 4 pistoni, ma già questo per pesi piuma come i miei bastano e avanzano) con dischi icetech da 203; a causa delle discese non lunghissime non ho constatato il noto difetto di avvicinamento delle leve alle manopole (non sono costanti nella distanza del pompante insomma) difetto che comunque contraddistingue anche i miei ben più cari Magura MT7.

Sul reparto sospensioni Rock Shox (Lyrik RC Boost da 35 davanti e ammo metrico Deluxe RL dietro) non me la sento di dare giudizi. Troppo importante il tuning e i piccoli cambiamenti che si devono fare nel corso di almeno 4 o 5 uscite per tararlo come piace a te. Io ad esempio preferisco rinunciare a un po' di progressività per avere maggiore "plushness" togliendo o limitando i token e stando qualche psi più basso. Il setting di oggi era per me un pelo "duro" ma andava più che bene per un giro di test.

Motore Shimano Step E8000

Un giro di un'ora e mezzo non può certo considerarsi sufficiente per esprimere un giudizio definitivo sulla parte più importante di una ebike e sui gusti e preferenze di una marca rispetto ad un'altra.  Il comportamento di un motore inoltre è fortemente condizionato dallo stile di guida, dalla condizione fisica, dallo skill tecnico e soprattutto dal "mood" psicologico che un utente di ebike mette in campo nei suoi giri. È ormai noto ai più che Brose e Shimano sono motori che fanno felici chi vuole una pedalata più simile possibile alle bici tradizionali (non da ultimo anche come silenziosità), al contrario di Bosch che accontenta anche il popolo dei "sovrappeso non allenati" con il suo esubero di potenza.

La prima grossa differenza che ho trovato sono il numero di livelli di assistenza, che qui sono 3 al posto dei 4 del mio motore. Se dovessimo fare una matrice di comparazione i 3 livelli Eco-Trail-Boost, equivalgono grosso modo a Eco-Tour-Turbo di Bosch, lasciando quindi scoperto il penultimo che in passato era Sport (200% di assistenza) mentre da luglio dell'anno scorso è stato sostituito dall'adattivo E-MTB che qui ho recensito.

Ecco se dovessi dare un giudizio sommario (ripeto basato su un solo giro di test) è che mi sembra ci sia un po' un buco tra i livelli Trail e Boost. Spesso su rampe ripide ho sentito che Trail "era poco" e Boost "era troppo"; visto la poca aderenza del fondo di oggi alla fine ho quasi sempre usato Trail per evitare pattinamenti della ruota posteriore ed è vero che sono salito ovunque, ma è anche vero che il log del cardiofrequenzimetro ha segnato dei picchi oltre i 190 che era un bel po' di tempo che non vedevo. È comunque da rimarcare che il motore Shimano, così come il Brose, sono customizzabili a livello di potenza con una semplice app, quindi molto probabilmente penso che riuscirei a trovare un feeling simile al mio attuale. È anche vero che il modo "adaptive" dell'EMTB di Bosch (più dai, più lui restituisce) e il suo "anti-pattinamento" nelle partenze mi sono un po' mancati in qualche frangente, ma è sicuramente questione di abitudine.

Non mi è piaciuto per niente invece il comando "stile deragliatore" per salire o scendere di livello, ho fatto molta fatica ad abituarmi e dovevo spostare continuamente lo sguardo dalle leve (peraltro molto vicine al comando del reggisella) al display -bellino e a colori- posto centralmente. Preferisco di gran lunga il mio Purion con due tastoni + e – subito sotto il pollice e integrati vicino allo schermo.

Il giro è stato troppo corto per valutare l'autonomia; con 15km e 650 D+ sono arrivato con 4 tacche su 5 con l'incognita di sapere quando si sarebbe spenta la quarta.

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Arrivo sotto il Duomo di Bressanone, leggermente bagnati ma felici.

In conclusione non posso che tessere le lodi e confermare quanto letto su questa Thok Mig. Veramente una gran bici divertente dal rapporto prezzo-prestazioni molto buono. È vero che ci sono (poche) marche che nell'intorno del prezzo della MIG-R (5.250€) offrono il top dei componenti se non altro come prezzo di listino (Fox Factory, gruppo Sram EX1, freni Saint), ma la maggior parte dei brand per una bici montata allo stesso modo e con queste prestazioni telaistiche chiedono molto ma molto di più (arrivando a follie da 10/12k € !!).

E soprattutto, vale la pena ricordare, che è un progetto MADE IN ITALY, cosa che schifo non fa.

Relive 'Thok Mig Bike Test Bressanone'

Rush E-Motion Bike

In calce a questo test, volevo spendere due parole su questo "piccolo ma grande" negozio nato recentemente in quel di Bressanone per volere del coraggioso titolare Vinicio Terranova. Coraggioso perché già iniziare un'attività imprenditoriale di questi tempi è da encomiare, se poi lo si fa partendo dalla calda Sicilia e andando a sfidare il freddo popolo sudtirolese in una cittadina a maggioranza linguistica tedesca, beh…tanto di cappello!

Il negozio è un multi-marca (e quando dico multi…Specialized in primis, ma anche Focus, Ghost, Conway, Centurion, Orbea, Norco e ora anche Thok) orientato al settore Enduro/Gravity. I suoi metri quadri sono indirettamente proporzionali alla quantità/qualità di merce esposta; pur non avendo grossi spazi espositivi, la densità di merce che ti viene voglia di comprare è pari a quella dell'uranio 238!! Endura, FiveTen, ION, Oneal, Mavic, Evoc, nel settore abbigliamento/protezioni sono a mio avviso le marche top al momento in questo settore e qui ci sono tutte. Nel campo di componenti e accessori troviamo Maxxis, Muc-Off, Specialized e molto altro… insomma tutto quello che di solito cerchiamo e troviamo nei famosi shop-online, siti che però non potranno mai offrire il Plus che Vinicio ha saputo dare:

Pur disponendo di pochi mq, quanti altri gestori di negozi, ne sacrificherebbero una certa buona parte per farci un "bar" dove offrire gratuitamente birretta, un bicchiere di vino (o anche bevande analcoliche, ma non diciamolo forte!) a clienti e NON?!! In pratica il customer-care portato ai massimi livelli: consulenza pre-sales, assistenza post, giri organizzati in zona e fuori (da poco si è dotato di furgone) ma anche solo e semplicemente una visita e una chiacchierata come era d'uso fare in ogni negozio qualche lustro fa!

Insomma se abitate nei paraggi, fateci un salto e vedrete che non rimarrete delusi.

Bravo Vinicio e in bocca al lupo per la tua attività.

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