Parigi

Parigi

8-12 ottobre 2013

Parigi, nel 1992 è stato il nostro primo "vero" viaggio (prima volta all'estero, primo volo di linea, ecc.). Ricordo le serate a sfogliare cataloghi di tour operator, a leggere le famose guide verdi del Touring Club, a segnare con l'evidenziatore le mappe fotocopiate, a prenotare in agenzia settimane prima volo e hotel, ecc. Ventuno anni dopo, una domenica tardo pomeriggio, dopo aver rinunciato a una settimana newyorkese causa shutdown governativo, decidiamo di tornare nella Ville Lumière: accendiamo il PC e in mezz'ora circa abbiamo scelto e prenotato (per il "dopodomani") hotel (tramite il comodo filtro di ricerca "hotel Design/Boutique" di trivago), volo, parcheggio in aeroporto, informati su che mezzo prendere dal Charles de Gaulle al centro città (RER B a 9,50€), quale abbonamento per la metro conviene di più (il carnet da 10 biglietti a 13,3€), ecc.
GRAZIE Internet ! :-)

Tornare in un posto già visitato non è sicuramente un'opzione che contemplo spesso nella scelta della destinazione, ma il numero di anni trascorsi e il fatto che neanche in una vita, presumo, si riuscirebbe a visitare bene la capitale francese hanno contribuito al "ritorno" (le Maldive, Tasarabanjina, Roma e New York, sono forse le altre eccezioni che farei...). Ed in effetti devo confessare che visitare un posto "famoso" per la seconda volta ha i suoi vantaggi: intanto non hai l'assillo da "turista giapponese" di vedere il più possibile e poi puoi tranquillamente tralasciare i "must see" che viste le inevitabili code sono le attrazioni che ti fanno perdere del tempo.

Niente visita al Louvre quindi, niente salita alla Torre Eiffel, sull'Arco di Trionfo o sui loggioni di Notre Dame, niente giro in Bateaux Mouche o peggio ancora sull'autobus scoperto (ok, quello non lo facciamo neanche la prima volta che visitiamo una città nuova!) ... Al contrario abbiamo applicato il famoso metodo del Professor Katso, ovvero passeggiavamo a piedi "girando alla Katso" :-) senza nessuna destinazione precisa. E Parigi, specialmente nel Marais, a Montparnasse e nel Quartiere Latino, per questo tipo di "struscio" è impagabile!! Basta alzare lo sguardo e ogni facciata ha una storia diversa, ti affacci a un cortile e scopri angoli di tranquillità dove bere un caffé, ti imbatti in posti (es. la casa di Victor Hugo, il museo della Magia o quello di Montparnasse) che nella lista delle attrazioni sono alla n-esima pagina ma che hanno lo stesso fascino e valore dei loro "colleghi" più famosi!

Non starò quindi a fare un diario day by day e dettagliato di ciò che abbiamo visto nei 3 giorni pieni (5 giorni considerando i due iniziale e finale di viaggio). Esistono in rete centinaia di siti che offrono la lista della spesa di "Parigi in 3 o 4 giorni": io consiglio vivamente le Faq Parigine di Carla Polastro, che fin dai tempi giurassici dei newsgroup (quante ore passate su it.hobby.viaggi...) dispensa ottimi consigli basati su esperienza diretta.

Dalle foto potrete vedere che comunque, facendo su e giù per i boulevard, nei pressi dei siti più famosi ci siamo comunque capitati (e già che sei sotto la torre, o davanti la piramide del Louvre, vuoi non farci una foto?). Non ci siamo neppure fatti mancare attrazioni "famose" che avevamo perso per mancanza di tempo la prima volta: le vetrate istoriate di Saint Chapelle (splendide), le arcate neorinascimentali di St. Eustache, St.Etienne du Mont e il Pantheon. E ovviamente non poteva sfuggirci il ritorno in quella che entrambi consideriamo la più bella piazza DEL MONDO: Place des Vosgues. Purtroppo l'hotel che vi si affaccia (il Pavillon de la Reine) e che da tempo avevamo eletto come nostra meta per un eventuale ritorno a Parigi era fully booked. Peccato.

A proposito di hotel... siamo rimasti molto soddisfatti della scelta compiuta; trovare un "Boutique hotel" di design moderno (Parigi è piena di stanze barocche con copriletti e tendaggi che neanche Luigi XVI...ma noi non gradiamo!) di buon livello e a prezzi ragionevoli non è cosa facile!! E invece l'Hotel Le Marcel ha tutto quello che di solito noi cerchiamo: non è troppo grande, ho stimato che avrà max 12/15 stanze, la reception e la lobby offrono il minimo indispensabile ma con pezzi di arredamento molto originali e la sala colazione è una sorta di penisola con sgabelli ma ottimamente fornita sotto il profilo gastronomico. Al check-in una gradita sorpresa: visto che avevo prenotato direttamente dal loro sito (e quindi facendoli risparmiare le provvigioni di expedia o booking) ci hanno offerto un upgrade gratuito alla suite dell'ultimo piano composta da stanza da letto posta sotto un suggestivo abbaino, salottino con un secondo grande schermo piatto e bagno con vasca/doccia. In una città dove una stanza "grande" spesso non raggiunge i 12 mq, trovare queste dimensioni non può che far piacere. Infine la posizione ottimale: a 70 metri dalla fermata Metro/RER di Gare de l'Est e a circa 10 minuti di cammino (fattibile anche con trolley/valigie) da Gare du Nord da dove siamo arrivati e ripartiti per l'Aeroporto CDG.

Fotograficamente parlando è stata una bella sfida: innanzitutto volevo evitare le classiche foto cartolina dei monumenti più importanti cercando inquadrature e particolari un po' insoliti. Poi ci si è messo il meteo, che non ci ha regalato di sicuro giornate "splendide e radiose" bensì grigie e con luce molto piatta (anche se fortunatamente la pioggia non si è presentata molto spesso dandomi la possibilità di tenere sempre la macchina fuori pronta allo scatto). Qui trovate la photogallery, giudicate voi se qualche stereotipo fotografico ci è scappato

Ripensando al viaggio passato, quante cose sono cambiate...già allora mi piaceva fotografare, ma centellinavo le foto (visto che rullini e sviluppo costavano!!) e soprattutto con solo 100ISO a disposizione mi erano precluse tutte le foto all'interno o con poca luce. La cartina che non si piega mai correttamente è stata sostituita da quelle sullo smartphone (ho utilizzato quelle dettagliatissime e offline di OsmAnd che offre anche funzioni di navigatore), i vari fogli e appunti sono dentro Evernote o pdfizzati nella memcard, la Paris City Guide di Tripadvisor (che ha il vantaggio delle reviews e del proporti tramite geolocalizzazione ristoranti e attrazioni vicine a dove sei) ha preso il posto dei consigli del concierge.

Proprio tramite la funzione "Best in Nearby" dell'app di TA, abbiamo trovato questo ristorante che è l'unico degno di nota della vacanza che mi sento di consigliare: il Le Petit Chatelet nonostante la posizione invidiabile -praticamente davanti a Notre Dame- offre prezzi contenuti e menu "non turistici" (anzi...solo in francese e scritto su una lavagna che ti viene appoggiata a 2 cm dal naso quindi anche capendo la lingua non lo leggi per la presbiopia), atmosfera carina, pietanze molto buone, prezzi nella norma per il tipo di locale.
Il giro delle pasticcerie famose (Pierre Hermé, Ladurée, Angelina, ecc.) non ha invece entusiasmato Silvia, così come i famosi (e carissimi!) Macarons che l'hanno lasciata un po' delusa!

Nel confronto con il passato ci sono anche i contro ovviamente... le code, dopo il 9/11, sono aumentate ovunque a causa dei controlli di sicurezza posti prima di ogni ingresso famoso, la globalizzazione impera (Starbucks e McDonald ovunque) e ho notato una maggiore "turisticizzazione" di alcuni quartieri che ormai offrono solo ristoranti e brasserie che di tipico non hanno nulla (es. l'intero rione di St.Severin è ormai un'enorme Gardaland di locali turistici).

Quello che non è cambiato è l’allure di questa città che riesce sempre a sorprenderti per efficienza moderna e fascino antico.