Croazia e dintorni - Tappe e Diario

Trieste

Eravamo già stati nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, ma solo per poche ore e più di 5 lustri fa. Visto che non volevo entrare in Croazia e rischiare le code alla frontiera slovena nei giorni festivi, decidiamo di pernottare qui e di dedicare una mezza giornata alla visita di questa bella città. Il nostro B&B (completamente privo di personale, tutto si svolge con efficienti chat whats’app e codici per apire porte e portoni…il futuro della ricettività?!) si trova a 150 metri da Piazza Unità da cui ovviamente partiamo per la nostra visita. Con lente e rilassanti camminate visitiamo il Molo Audace (con due enormi navi da crociera ancorate), il Teatro Romano, l’Arco di Riccardo, Piazza della Borsa, la Chiesa Serbo Ortodossa, Canal Grande e Borgo Teresiano, saliamo con l’ascensore che si trova dentro il parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina al Castello di San Giusto per visitare l’omonima cattedrale, il suo museo delle armi, e il bellissimo Lapidario Tergestino.

Chicca finale: il B&B non ha uno spazio per la colazione ma è affiliato al famoso Caffè degli Specchi dove consumiamo un’ottima colazione continentale (con bis di croissant al pistacchio e caffè che non ci fanno pagare) nella piazza deserta di turisti e dove inizia a scorrere la vita cittadina. Congedo TOP per questa bella “mula” che lasciamo soddisfatti.

Istria

Mi sarebbe piaciuto visitare Pirano per ricordare quando ci andavo adolescente in barca da Caorle, affascinato dalla diversità di un paese del blocco sovietico ma soprattutto per comprare le stecche di Marlboro alla metà del prezzo italiano 😊

Poreč (Parenzo)

Ma il tempo stringe e quindi Poreč è la nostra prima tappa della Penisola istriana. Il Cardo Massimo, il Decumano di Poreč e Trg Marafor (il Foro) ci introducono nel mood storico-archeologico che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Notevole la Basilica Eufrasiana, patrimonio Unesco, con i suoi mosaici, la torre e il battistero. Completano la visita il Tempio di Nettuno, la Casa Romanica, le tre torri quattrocentesche (la Torre Pentagonale, la Torre Rotonda e la Torre di Nord-est) e Palazzo Zuccato.

Rovinj (Rovigno)

Dal nostro hotel, leggermente defilato rispetto al centro storico, vediamo svettare in alto la Chiesa di Santa Eufemia tappa obbligata che raggiungiamo percorrendo parte della città nuova (Piazza Valdibora), passando per l’Arco dei Balbi e la Torre dell’Orologio entrando poi nella cittá vecchia dove da Piazza del Ponte (Trg na Most) si diramano alcune delle strade più suggestive come Carera Ulica, Garibaldi Ulica e Grisia Ulica.

Pula (Pola)

Uno dei più famosi e meglio conservati anfiteatri romani fuori dall’Italia si trova qui, ed è infatti la nostra prima assolata e caldissima tappa. Penso che anche i leoni si sarebbero rifiutati di pasteggiare a gladiatori con il sole allo zenith e i 39° che segna un termometro appena passato l’Arco trionfale dei Sergi…Camminiamo comunque per le belle vie cittadine fino a raggiungere il Foro con il Tempio di Augusto, ma poi in cerca di un ristoro dalla canicola ci immergiamo nei tunnel sotterranei noti come Zerostrasse, nati durante la prima guerra mondiale come riparo da eventuali attacchi aerei e composti da bunker, fosse, gallerie, passaggi e magazzini per munizioni e corridoi di comunicazione. Fa quasi troppo freddo, prendiamo un ascensore che ci porta all’esterno in cima a una fortezza che la mattina avevamo raggiunto a piedi!! #sgrunt.

Quarnaro

Opatjia – Abbazia

Tappa decisa per un pernottamento “tattico” in mezzo tra Istria e Dalmazia e perché meta di vacanze estive di alcuni conoscenti. Sincermente la cosa più triste di tutto il viaggio…Alberghi pacchiani stile Belle Epoque che mi hanno ricordato le atmosfere decadenti del Lago Maggiore, rive cementificate dove i bagnanti non so cosa si godano (neppure il sole c’è e anche l’acqua sembra molto “mare Adriatico settentrionale” come lo intendiamo noi) e unica consolazione un paio di sculture tra cui la famosa e arci-selfata “ragazza che tende la mano a un gabbiano”. Bocciata!

Rijeka – Fiume

Volendo dare una seconda chance al Quarnaro, la mattina successiva decidiamo di visitare Rijeka. Giriamo in macchina (non scherzo) almeno mezz’ora in cerca di un parcheggio nei pressi del Korzo, vero e proprio cuore pulsante della città, ma invano… Stufi di aver perso un’ora imbottigliati nel traffico, ce ne andiamo. Sarà per un’altra volta…

Dalmazia

Zadar (Zara)

Raggiungiamo il centro storico di Zara dopo 10 minuti di cammino dal nostro bell’alloggio (dopo un’oretta di relax in piscina che ogni tanto ci stava) e ad una delle porte (la Porta di Terra, l’altra è la Porta di Mare), Silvia rammenta di essere stata proprio sul camminamento sotto le mura costruite dai veneziani (io non ci credevo, avrà avuto 2 anni… mio suocero ha ritrovato una foto che lo conferma!). Percorriamo le lunghe e lucidamente lastricate vie fino a raggiungere il Foro Romano, la cattedrale di Santa Anastasia, la chiesa di San Donato e saliamo sul suo campanile per ammirare l’inizio della “golden-hour”. Tramonto che ci godremo sul lungo mare vicino ad un enorme veliero e delle due più famose installazioni moderne, ovvero il Saluto al Sole (cerchio composto di pannelli solari che alla sera donano giochi di luce con l’energia accumulata durante il giorno) e l’Organo Marino, una scalinata con canne d’organo che il moto ondoso del mare fanno risuonare con una melodia sempre diversa. Uno dei migliori sushi mai mangiati fuori dal Giappone, e la Piazza dei 5 pozzi, concludono la nostra giornata a Zara.

Filip Jakob e Biograd Na Moru

Visitiamo queste due piccole cittadine di mare (meta dei locals cittadini di Zara) sempre per motivi familiari e di ricordi di infanzia. Non offrono granché (un po’ più la prima che non è solo un lungomare) ma era una tappa obbligata

Šibenik (Sebenico)

Comincia con Sebenico la nostra avventura nel fantastico mondo di Game of Thrones, serie che abbiamo amato e che ha visto parte delle riprese svolgersi proprio qui in Croazia. Negli stretti vicoli della città, nella Loggia Grande, nella Cattedrale e nel Giardino medievale mediterraneo del convento di San Lorenzo riconosciamo (o almeno fingiamo di) la città di Bravoos. Per la prima volta passeggiamo senza vedere decine di negozietti di souvenir e ci godiamo quasi da soli la Cattedrale di San Giacomo, Palazzo Pellegrini, la Fortezza di San Michele.

Valar Morghulis, Sebenico... ci sei piaciuta moltissimo!

Primošten (Amatori)

Ex isola, ora penisola attaccata alla terra ferma, Primošten è un suggestivo paesino da attraversare in salita fino a raggiungere la chiesa parrocchiale quattrocentesca di San Giorgio. Non c’è molto altro, ma il mare è uno dei più trasparenti e belli che abbia visto fino ad ora.

Trogir (Traù)

Entriamo dal principale punto di accesso alla città vecchia, la Porta Nord risalente all’epoca rinascimentale, che reca una statua del beato Giovanni Orsini, patrono della città, accedendo alla via principale, Ulica Kohl-Genscher. Il centro storico è un susseguirsi di vicoli cosi stretti che certe volte ci si chiede se si è entrati nella zona privata di un ristorante; ci perde comunque passando i  7 monumenti e luoghi d’interesse che sono la Cattedrale di San Lorenzo, la Loggia pubblica, il Castello del Camerlengo, il Municipio, il Palazzo Cippico, la Porta di Terraferma e la Porta Marina e la Loggia della Pescheria. Ce ne andiamo soddisfatti gustando il dolce tipico ovvero un raviolone stile Schlutzkrapfen (tradizionale o ai fichi, cioccolata, ecc.)

Split (Spalato)

Dopo una ricca colazione, ci incamminiamo dal nostro bellissimo hotel (il migliore del viaggio) per una decina di minuti verso il Palazzo di Diocleziano, che come il nome sembrerebbe indicare, non è un vero e proprio Palazzo ma una sorta di cittadella compresa da alte mura dove vivono ancora 3000 persone e scorazzano turisti in numero considerevole. Per la prima volta infatti dal nostro arrivo sperimentiamo il disagio della "ressa" soprattutto nel Peristilio dove ci sono un sacco di gruppi con relativa guida. Acquistiamo il biglietto "5 ingressi" e visitiamo nell'ordine Tesoro, Cattedrale di San Doimo, Cripta, Battistero e per ultimo la salita alla Torre Campanaria.

Camminiamo poi per un paio di ore dentro i vicoli del "Palazzo" non ricavandone però lo stesso "piacere" dei giorni precedenti, forse per un'impressione più di trasandatezza o forse perché il caldo è sempre più forte. Ci dissetiamo e rinfreschiamo in un locale della Narodni Trg, facciamo due passi nella rinnovata "Riva", prima di tornare in hotel e godere di un pomeriggio di relax nella Roof Top Pool.

Fortezza di Klis

Da appassionati di Game of Thrones non potevamo non addentrarci nell’entroterra di Spalato per visitare la suggestiva Fortezza di Klis, dove sono state girate alcune scene della celebre serie televisiva, quelle ambientate nella città di Mereen. Nella fortezza, vi è addirittura una saletta con due draghetti di cartapesta (un po’ tristi a dire il vero) che ci ricordano che da qui “decollavano” le creature di Khaleesi. Il panorama è comunque degno di nota, e dalla cima della fortezza si gode una vista mozzafiato su Spalato, Solin e Kaštela e sulle isole di Brač, Šolta, Hvar e Vis.

Ston (Stagno)

Ston è famosa per la sua cinta muraria di ben 5,5 km, una delle fortificazioni più lunghe d’Europa che comprendeva anche 40 torri e cinque forti. Le mura sono tuttora in piedi e racchiudono gli affascinanti edifici medievali del centro. Iniziamo la visita dal paese sottostante di Mali Ston, un piccolo villaggio portuale situato 1 km a sud-est, dove partirebbe l’ascesa (con pendenze subito proibitive) alle mura che visto il caldo torrido decidiamo di evitare. Anche a Ston, dopo aver camminato per un bel po’ alla ricerca dell’entrata e inizio del camminamento, ci guardiamo in faccia e decidiamo che la vista dal basso ci basta e avanza.

Dubrovnik (Ragusa)

Sicuramente Dubrovnik era la meta “clou” dell’intero viaggio. L’avevamo vista in molti documentari e ci aveva subito affascinato, quando poi abbiamo realizzato che Approdo del Re (King’s Landing) era ambientato lì abbiamo detto “ci dobbiamo assolutamente andare”!

Trovare alloggio non è stato facile, dentro le mura era tutto sold-out e alla fine è stato un bene (abbiamo visto esausti turisti trascinare trolley per scale e ripide salite); abbiamo quindi alloggiato nella zona di Lapad e raggiungevamo la Old Town tramite un comodissimo ed economico bus di linea che impiegava un quarto d’ora scarso. L’hotel sul mare, con sdraio e ombrelloni direttamente sugli scogli, ci ha anche consentito di fare l’unico pomeriggio di relax al sole e di tuffi e bagni.

Arrivati quindi davanti alla Porta di Pila, entriamo quindi con grande emozione dentro le mura, vediamo la Chiesa di San Salvatio con la fontana dove riempire bottigliette e borracce e con il Monastero e chiesa dei Francescani inizia il largo corso pedonale noto come Stradun (Placa). Gli edifici sono tutti conservati benissimo, me li immaginavo con una “temperatura di colore” più sul giallo/rosa, ma il sole è già alto mentre alla sera ritroverò quel “white-balance” che mi aspettavo. Sulla sinistra partono mille vicoli in ripida salita, mentre sulla destra uguali caratteristici viottoli ma in piano. Sono uno dei pochi che cammina in mezzo sul liscio selciato, visto che il 95%, Silvia compresa, striscia lungo i bordi in cerca di un minimo d’ombra. Arriviamo fine alla Torre dell’Orologio estasiati e decidiamo di salire subito sulle mura per completare il giro completo sia della parte nord che di quella sud. Chi potrebbe avere dei dubbi dato il non proprio economico prezzo del biglietto, se li faccia passare; vale sicuramente la pena e venire fino a qua senza vedere la città, le sue fortezze e l’isola di Lokrum dall’alto è un delitto. Saliamo quindi la scalinata e iniziamo il giro in senso anti-orario. Poco prima della torre di Tvrđava Minčeta (l’angolo nord-ovest) c’è un carinissimo baretto dove consiglio di fermarsi: aria condizionata all’interno, favolose spremute di limone, scorte di acqua per il resto del giro e prezzi assolutamente nella norma (potrebbe chiedere 10€ visto che è l’unico e con quel caldo se hai sete non badi alla spesa!). Dall’alto notiamo come i tetti siano tutti nuovi, con le tegole perfette e di colore omogeneo; leggeremo che “purtroppo” è colpa della guerra in Yugoslavia degli anni 90 che aveva distrutto molti edifici (un delitto imperdonabile…pure gli americani si sentirono in dovere di scartare Kyoto quando dovettero scegliere le città su cui sganciare l’atomica).

Finito in un paio d’ore il periplo completo, scendiamo quindi per completare la visita con la Chiesa di San Biagio, la Cattedrale dell'Assunzione di Maria, il Palazzo del Rettore e ovviamente non potendo mancare la famosa Scalinata “della vergogna” in cui Cercei viene addidata alle grida di “shame, shame”. Scegliamo come ristorante dove pranzare un locale che ha i tavoli in uno stretto e ombroso vicoletto (Konoba Pupo) e ci troviamo così bene che ci torneremo a cena.

La sera infatti torniamo per goderci la città con l’atmosfera del tramonto e delle calde luci artificiali; con un clima più fresco, meno gente in giro e in certe viottoli la pace e il silenzio assoluto ci godiamo ancor di più questa magnifica città. Un ultimo gelato da Peppino’s ci congeda da King’s Landing.

Skradin (Scardona)

Cittadina scelta più per motivi “logistici” in quanto volevamo spezzare in due il tragitto Dubrovnik-Plitvice e pernottare qui. Abbiamo trovato tra l’altro un’ottima sistemazione condotta a livello familiare composta da villa e piscina (dove ci siamo riposati per un pomeriggio dopo le camminate “ragusane”) e un ottimo ristorante di pesce sito a poca distanza.

Attorno alla piazzetta centrale c'è tutto: le due chiese (cattolica e ortodossa) e il municipio. Passeggiando di primo mattino con nessuno in giro, ci siamo goduti le stradine selciate, le arcate, le scalinate, il placido porto (volendo ci si può inerpicare per la visita di una fortezza che pigramente abbiamo evitato).

I Parchi e la capitale

Parco di Krka

Non era nostra intenzione fare una visita completa al Parco di Krka e alle sue famose cascate di Skradinski buk, e Roski slap, in quanto ci sembrava un doppione di quanto avremmo visto l’indomani. Abbiamo quindi optato per un tour in macchina per vedere l’ambiente circostante; siamo arrivati sulle sponde del lago da cui ammirare l'isoletta Visovac su cui sorge un convento francescano (se fate il tour completo in barca delle cascate si può sbarcare e visitare), siamo arrivati all’estremo nord del lago da cui appunto si potrebbe visitare la Roski Slap e poi ci siamo diretti al Monastero serbo-ortodosso di Krka che ci ha riservato una magnifica sorpresa. Al suo interno infatti abbiamo trovato una guida (Mikail/Michael, pagata dal Parco nazionale) che per un’ora buona ci ha deliziato di spiegazioni, racconti e aneddoti facendoci visitare la chiesa con splendidi anche se appena rifatti affreschi, le catacombe romane (con ancora vere ossa e teschi), il refettorio e gli ambienti dove giovani monaci seminaristi passano le loro giornate.

Parco di Plitvice

Tappa quasi obbligata se si visita la Croazia, non avevo molte aspettative su questo parco, soprattutto considerando l’inverno secco e avaro di precipitazioni e quindi la possibile “penuria” di acqua dalle cascate.

Su consiglio di Milica, la giovane Hotel manager che ci ha accolti al nostro delizioso B&B con i caratteristici tetti a punta, abbiamo fatto questo percorso che assomiglia molto al Programma “C” anche se entrando dall'ingresso Flora di prima mattina diventa "controcorrente" e almeno all'inizio con poca gente (nota che da questo ingresso non puoi acquistare il biglietto che deve essere preso online i giorni precedenti). Dal Molo P3 prendiamo la barca che ci porta al P2 e da qui iniziamo la bella e facile risalita degli Upper Lakes fino al punto St3 dove prendiamo lo shuttle (non saprei come chiamare una motrice diesel che traina due "vagoni" presumibilmente carichi di 100 persone) che ci porta al punto St1 (alla fermata intermedia St2 restate sul trenino, non scendete). Da qui seguiamo per la grande cascata Veliki Slap usando la Bat Cave e le ripide scale come discesa, poi di nuovo passarelle per tornare al P3. L'orologio dice 13000 passi e circa 9 km che abbiamo "chiuso" in 3h e 40'; a nostro avviso più che sufficienti per farsi un'idea del Parco e anzi alla fine le cascatelle cominciavano a venirmi "a noia" :-)

Non posso dire che “non mi sia piaciuto”, certo non farei un viaggio dall’Italia solo per questo; però forse con i colori del foliage autunnale o con la fortuna di una recente nevicata, allora si che potrebbe essere un posto magico.

Nota fotografica: è noto che le foto migliori delle cascate si fanno con tempi di esposizione molto lunghi (e quindi filtri ND) e ovviamente treppiede. Sulle poco stabili passarelle di legno e soprattutto con molta gente che al loro passaggio le fanno traballare la cosa diviene se non impossibile molto complicata. Ancora una volta, andarci in periodi poco frequentati, se si vogliono portare a casa foto memorabili, è d’obbligo.

Zagreb (Zagabria)

Parcheggiata la vettura poco fuori il centro storico, prendiamo possesso della nostra bella camera in un appartamento trasformato in boutique hotel a pochi passi dalla Cattedrale principale. Passeggiamo quindi per la città bassa dalle atmosfere austro-ungariche passando per la piazza Ban Josip Jelačić e il mercato contadino di Dolac che rivedremo la mattina nel pieno del suo fervore commerciale. Ci dirigiamo quindi a piedi verso la città alta, passando per la porta Kamenita Vrata, il parlamento e l’attigua Chiesa di San Marco con il particolare tetto con i due stemmi di Croazia e Zagabria. A pochi passi sorge un curioso museo, quello delle Relazioni Interrotte (che non visitiamo visto che dopo 34 anni noi non ci stiamo pensando 😊) e la stazione d’arrivo della funicolare “più corta del mondo” (ben 66 metri) che ovviamente non prendiamo. Qualche foto sulle vie piene di locali per giovani, di murales e installazioni artistiche e siamo di nuovo giù nella zona del Teatro Nazionale Croato per le ultime foto e un onesto sushi accompagnato però da un superbo bianco locale.

Slovenia

Ljubljana (Lubiana)

Avendo deciso di tornare a casa non da Trieste ma passando dall’Austria, la tappa alla capitale Slovena era obbligata e non ci è affatto dispiaciuta. Ancor più che a Zagabria, si nota subito l’influenza tedesca (alcune vie e palazzi ricordano tantissimo Bolzano e Merano) ma la commistione di culture slave e latine e di stile barocco e Art Nouveau, ne fanno un’interessante città. Raggiungiamo dal nostro Hotel (sui cui ci sarebbe da scrivere parecchio…) Piazza Preseren con la Chiesa dell’Annunciazione e il primo dei numerosi ponti che sono diventati attrazioni turistiche (Triplo Ponte, Ponte dei Draghi, Ponte dei Macellai e quello dei Calzolai). Dopo aver girato per la città medievale, Piazza Civica e visto la Fontana dei Tre Fiumi Sloveni e la Cattedrale di San Nicola, siamo poi saliti con la Funicolare che parte da Kregov Trg al Castello di Lubiana.

Ridiscesi in città, incontriamo il Mercato Centrale comprendente il mercato all’aperto su Piazza Vodnikov e Pogačarjev, il mercato coperto tra le due piazze e il mercato coperto di Plečnik lungo il fiume Ljubljanica.

Sulla strada del ritorno all’Hotel passiamo per Miklosiceva cesta (Quartiere Art Nouveau) con il naso all’insù per ammirare la Banca Cooperativa, Il Grand Hotel Union e Hauptmann House

Škofja Loka

Meta non prevista, ma eravamo in anticipo sull’orario di check-in del nostro albergo a Lubiana e cercando su Google Maps qualcosa di caratteristico, ci siamo ritrovati in questa deliziosa cittadina medievale a 20 km dalla capitale. Abbiamo passeggiato affascinati per il centro storico tra le due piazze principali di forma allungata (Mestni trg e Spodnji trg), siamo saliti al Castello e tornati attraversando il fiume Selca Sora sul Ponte dei Cappuccini. Piccolo gioellino da non perdere se siete di passaggio!

Bled

Avevo già sentito parlare di questa cittadina sul lago e soprattutto visto foto dell’isoletta con la Chiesa della Madonna sul lago che vi sorge in mezzo. Essendo sulla strada del ritorno ci siamo voluti fermare, trovando però molto traffico in entrata (per pochi km ci abbiamo messo quasi un’ora) e alla fine ricavandone solo l’impressione che sia una meta acchiappa-turisti che offre solo passeggiate lungo-lago e poco altro (come il Castello di Bled). Ha forse senso per soggiorni di più giorni dove farsi qualche giro in bici o a piedi nella Gola di Vintgar o qualche vacanza SPA/termale. Ah… l’isolotto dalla riva non si riesce a percepire come tale, ma ci vorrebbe un drone!