Il blog di Sandro Rizzetto

Il mio 2023 di E-MTB

 

Consueto recap di fine anno per tirare le fila di quello che ormai è diventato il mio hobby principale (povera fotografia, abbandonata ai pochi giorni di ferie e per qualche shooting di lavoro…#sigh)

L’Ebike

Secondo anno di riding con la mia Trek Rail 9.8XT ma dopo l’upgrade a inizio anno del charger e debon air 3.0 della forcella Zeb è come se avessi comprato una bici nuova!! Spettacolare… penso sarà alquanto difficile convincermi a tornare a prendere una nuova bike con Fox; Rock Shox tutta la vita, il plush che piace a me!

Devo dire che sono molto soddisfatto di questa e-bike, ormai me la sono cucita addosso e mi ha dato un sacco di soddisfazioni sia in salita che discesa. Certo, ogni tanto il tarlo di una ebike light da 17/18 kg magari con il nuovo Bosch SX viene a galla, ma basta fare un giro serale da 1ora e 1/2 da 1500D+ tutto in Turbo (anzi tuned a +5) e senza patemi d’animo per cambiare subito idea.

Se proprio devo trovare un difetto sono i freni XT che -non raccontiamoci favole- non sono la stessa cosa dei Saint che ho avuto su bici precedenti. Ho pensato molto se fare l’upgrade appunto ai Saint o ai Hope Tech 4 V4 ma quello che mi blocca sono la mancanza di matchmaker per avere una disposizione ottimale dei manettini del cambio (sulla destra) e del reggisella sulla sinistra; in pratica avrei N collarini e, o i freni o i comandi (compreso l’osceno controller del Bosch CX) sarebbero spostati verso l’interno e non più così comodi come ora.

L’altra “scimmia sulla spalla” è l’ammo a molla in sostituzione di quello ad aria… finora l’avevo tenuta a bada sapendo che con il mio telaio taglia M avrei dovuto rinunciare al porta borraccia, ma poi un “diavolo tentatore siciliano” mi ha mostrato come ha montato un EXT E-Storia su una bici uguale alla mia. Fosse stato un anno fa lo avrei fatto anche io subito, oggi investire 1200€ di un ammo su una bici già “vecchia” di due anni non ha forse molto senso (i freni magari li porti su un’altra, l’ammo è troppo dipendente dalle misure del telaio)

Infine devo rendere conto di un problema che ha “funestato” per qualche settimana i miei giri, ovvero degli improvvisi spegnimenti del motore, soprattutto in salita e quando prendevo un ostacolo. La ricerca della causa non è stata semplice perché è passata dalla batteria (cambiata, ma dopo un paio di settimane è ricomparso), cablaggi, connettori, motore, firmware, ecc. fino a che dopo vari tentativi e prove abbiamo trovato il colpevole, ovvero il “porta-kiox” quel pezzo di plastica sul tubo orizzontale dove alloggiare il computerino. Facendo infatti un paio di giri bypassandolo (cavo diretto dal motore al controller) abbiamo visto che il difetto non capitava più. Cambiato il pezzo si è tutto risolto. Anzi ad essere sincero, una volta mi è risuccesso ma ho capito subito la causa: o il lavaggio o lo spray (Bike Protect di Muc-off) che uso ogni tanto post-lavaggio avevano “sporcato” di nuovo i contatti; puliti e spruzzato con un clean-contact non si è più verificato ormai da mesi. Morale: quando lavate o spruzzate qualche spray tenete su montato il Kiox oppure proteggete in qualche modo l’accessorio.

L’avventura mi ha dato però modo di confermare quello che ormai dico e scrivo da anni.

Avere un negoziante di fiducia che ti segue e si prende carico di queste problematiche è fondamentale. Devo ringraziare non una ma cento volte lo staff tecnico di Sanvit (in particolare Daniel P.) che in pratica non mi ha fatto perdere neanche un giorno di riding, assicurandomi sempre tempestività, ricerca di soluzioni e pezzi di ricambio imprestati per non farmi rimanere a piedi. Cosa sarebbe successo con una bici comprata online (penso almeno due mesi di stop) o magari a 200km perché “lì fanno più sconto”?

I giri

Non posso lamentarmi ma devo dire che non è stato un anno eccezionale. Innanzitutto, non ho raggiunto i 100k di dislivello come invece ero riuscito negli scorsi anni (neppure in discesa… 82k in salita 96,5k in discesa).

Solo 74 giri (quasi il 25% in meno che gli anni scorsi), e soprattutto pochissimi in compagnia e troppi nei soliti posti partendo da casa (anche se qualche nuova scoperta soprattutto sul versante che dà su Nalles, Tesimo, Prissiano c’è stata).

Per fortuna non è mancata la consueta vacanza di tre giorni fuori porta che quest’anno si è spostata dalla Toscana all’Umbria. Qui trovi il resoconto

Scorrendo la lista dei tour completati mi viene da segnalare la scoperta, ciclisticamente parlando, di due nuove valli, che sono sicuramente da approfondire, ovvero la Val di Vizze e la Val d’Ultimo

 

 

Molto bella paesaggisticamente l’ascesa al Rif. Petrarca e la traversata della Val di Fosse (anche se funestata da n forature dell’amico Gerry)

 

Ho completato la parte che mi mancava della 100km dei Forti esplorando la zona est di Luserna

 

Come giri meccanizzati con impianti, non mi sono fatto mancare ben due Sellaronda (in entrambi i sensi), il classicone Merano2000 con Monte Catino ma soprattutto il Fassa Bike District con la discesa TuttiFrutti che avevo da tempo sulla wishlist

 

 

 

 

Ho esplorato molto la Val di Non, scoprendo per caso da un cartellone una serie di trail che compongono il circuito “Roen E-bike”: alcuni giri li conoscevo, altri sono stati una bella scoperta.

 

 

Quest’anno, tra l’altro, la Mendola l’ho battuta veramente spesso, salendo magari all’alba per accompagnare colleghi “bitumari” e fare colazione al Passo, o per partecipare ad un ritrovo natalizio, ma soprattutto per tracciare lunghe discese tecniche (come i 1500D- dal Penegal a Lago di Caldaro) veramente sfidanti.

 

 

Discese goduriose anche in Val Venosta (Tarres e Aschbach) e a Carezza

 

 

 

Infine mi piace ricordare questa traccia che ho affinato nel tempo e che chiamo “Bolzano Enduro”; 1500mt di salite e bellissime discese restando sempre sulle pendici che delimitano la conca cittadina

 

Il Portabici, una commedia tutta italiana

Circa a metà anno, parlando con un collega al caffè ho scoperto che cercava un portabici usato da gancio traino e dato che al Bike Festival di Riva a maggio ero rimasto folgorato dal nuovo Thule Epos, ne ho subito approfittato per vendere a lui il mio Thule EasyFold XT2 e comprarmi il nuovo modello.

Recensione in due parole: una figata! Il sistema di aggancio tramite due barre telescopiche con cinghiette rinforzate al posto delle barre fisse e delle clamp è tutta un’altra cosa. Nessun problema di interferenza se si montano due bici, possibilità di legarla in qualsiasi punto del telaio (o anche alla ruota dietro), estrema velocità e maggior sicurezza. Da consigliare…se non che…

Poco tempo dopo l’acquisto, sul forum che di solito frequento è uscita la notizia di una circolare emessa dal MIT (ministero infrastrutture e trasporti) che ha portato lo sconquasso con informazioni contradittorie, e palesemente scritte da qualcuno che non probabilmente non ha mai visto un portabici. Senza addentrarci nei dettagli (se volete, qui c’è un bel riassunto oppure questo thread alla data del 30/12/23 che conta 2250 messaggi!! Buona lettura) si basti sapere che:

  • La norma nasce per i portasci dei pullman, questa la dice già lunga…
  • Se il portabici ostruisce targa o luci deve passare il collaudo alla Motorizzazione (il mio con i bracci giù non ostruirebbe, ma ovviamente senza le bici montate, ma a leggere la circolare sarei in regola!! Dillo però al poliziotto che ti ferma). Quelli super pericolosi attaccati al portellone sono in regola!!
  • Si parla di larghezza (bici comprese) non superiore a quella del veicolo specchietti esclusi (quindi praticamente siamo tutti fuorilegge a meno di non avere un Hummer e una 26” taglia S)
  • Collegando lo spinotto le luci della macchina dovrebbero smettere di funzionare (why???) e sempre teoricamente si dovrebbe chiedere alla casa automobilistica una dichiarazione che quel modello non lo fa (le case interpellate si sono fatte una grossa risata)
  • La bici è assimilata a pali e sci e quindi è considerata elemento “poco visibile”; c’è chi si sta attrezzando con due cartelli uno per ruota o fascette catarifrangenti
  • La targa ripetitrice gialla deve essere quella originale venduta solo in Motorizzazione (forse l’unico punto che ha senso)
  • Ogni motorizzazione di ogni Regione/Provincia sta emanando regole e iter diverse una dall’altra (es. c’è chi attacca un tagliandino sul libretto, chi invece rilascia -a costo doppio- un nuovo libretto di circolazione; qui quella della Prov. di Bolzano, io mi sono già prenotato anche se un gentilissimo addetto con il quale ho scambiato diverse mail dice di attendere…)
  • Ovviamente gancio e portabici devono essere omologati, a norma CE e il gancio già riportato su libretto (ah.. se vendiamo un modello e ne compriamo un altro tocca rifare la trafila; se vendiamo la macchina idem e udite-udite, se il compratore della nostra macchina non ha un portabici deve andare a farlo cancellare dal libretto!)
  • La norma vale solo per noi italiani; i cittadini UE che entrano nel nostro Paese e vanno a girare al Garda posso fare quello che vogliono!

Insomma siamo alla follia, e ogni giorno che passa mi viene sempre più voglia di espatriare!!!

Qualche consiglio su Paesi a basso impatto fiscale e ovviamente ad alto tasso di trail e meteo adatto? 😊

Sperando di avervi tra i buddies dell’anno entrante, vi lascio con le solite statistiche in PowerBi (clicca sulla freccia in basso a destra per il full-screen) e vi auguro un BUON 2024 di sane pedalate!

 

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