Kanazawa

Giorno 8

Dato che siamo in ferie e non vogliamo che il viaggio si trasformi in un tour-de-force (uno dei pro rispetto ai viaggi organizzati che ti buttano giù dal letto alle 6 !!) ce la prendiamo con calma e decidiamo di posticipare di un po’ la partenza per Kanazawa che raggiungiamo dopo 2 ore di bus nel pomeriggio. Piove, e non dovrebbe essere una sorpresa poiché nell’opuscolo informativo che ritiro dal Tourist office si dice che a Kanazawa puoi anche scordarti il lunch-box, ma MAI l’ombrello. Con 178 giorni di media di pioggia all’anno, la città infatti è una delle più piovose del Paese…insomma il posto dove non vivrei neanche se mi pagassero oro! Dopo il check-in nell’Hotel Sky (che avrebbe bisogno di una solenne rinfrescata, ma per il prezzo pagato va anche bene…) giriamo un po’ nei pressi del centro e finiamo a cenare dentro la Stazione (ottimi spiedini di carne) che come sempre accade in Giappone, è il posto dove trovi una grande varietà di scelta di locali.

Il giorno dopo veniamo svegliati dal ticchettio insistente della pioggia sui vetri della finestra (che palle!) e decidiamo quindi di abbandonare l’idea di visitare la Penisola di Noto (via treno fino a Wakura e poi semmai proseguendo con il bus) concentrandoci meglio sulla città.

Per sfuggire alla “heavy rain” citata nelle previsioni (purtroppo ci azzeccano spesso) ci infiliamo nel 21 Century Art Museum, a detta dell’opuscolo uno dei più famosi musei di arte moderna del mondo (a Kanazawa ?? mah…). Sinceramente non siamo grandi amanti di questo tipo di esposizioni, soprattutto per “l’ignoranza” della materia; devo dire però che alcune opere della mostra permanente mi sono veramente piaciute, soprattutto per la “pulizia” e la luce degli enormi ambienti che le ospitavano (delle stanze cubiche bianchissime con soffitti di 10, 12 mt). L’organismo alieno giallo, i 3 attori (soprannominati da noi “i pazzi”) di un’opera vivente e la piscina di Leandro Erlich vista da sotto valgono già questi da soli il prezzo di ingresso.

Usciti dal museo e rifocillati con un buon pasto in un family restaurant, approfittiamo della pausa che ci concede Giove Pluvio e visitiamo i famosi (questi lo sono veramente) Kenrokuen Garden, uno dei tre giardini più belli del Giappone. Purtroppo sia la stagione (non ci sono le fioriture primaverili, né i colori autunnali), che la luce piatta di un cielo coperto non esaltano di sicuro la bellezza di questo posto, ma vale comunque la pena di passarci un’oretta passeggiando tra vialetti, laghi, ponticelli immersi in una vegetazione curatissima.

Usciamo dal giardino e ci troviamo davanti il Kanazawa Castle, bianchissimi torrioni costruiti 400 anni fa e immersi in un ampio parco. Dopo tanta cultura e natura un po’ di shopping e vita moderna non può mancare e l’attigua zona di Korinbo e Kata-machi è quello che ci voleva.

Terminiamo la lunga giornata ritornando indietro al tempo dei Samurai, ovvero immergendoci nel distretto di Naga-machi dove sono state conservate alcune case di quel tempo e dove tutto sembra essersi fermato di qualche centinaia di anni.